“Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf.“
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- John Kabatt Zinn -
Perché è importante il rilassamento?
Lo “stress” è una condizione fisiologica dell’organismo di fronte alle situazioni della quotidianità. Ogni individuo è adeguatamente attrezzato per combattere gli “stressor”, ovvero tutti quegli elementi e/o eventi che producono lo stress e che causano una modifica del nostro equilibrio richiedendoci di attivare dei meccanismi di adattamento. Tuttavia lo stress può diventare troppo intenso a causa dell’accumulo di svariate situazioni negative e di frustrazione al punto che l’organismo non riesce ad adattarsi, ma arriva a consumare eccessive energie che possono tradursi nella comparsa di sintomi disfunzionali.
Per combattere lo stress è dunque necessario mettere in atto strategie di fronteggia mento, tra le quali le “tecniche di rilassamento”.
Le tecniche di rilassamento permettono di interrompere le tensioni e recuperare le energie spese.
Le attività proposte:
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il training autogeno
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Con il termine Training Autogeno si fa riferimento ad una tecnica di rilassamento di interesse psicofisiologico elaborata da J.H. Schultz.
Il training autogeno consiste nell’apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva che permettono progressivamente il realizzarsi di spontanee modificazioni di funzioni involontarie (tono muscolare, funzionalità vascolare, attività cardiaca e polmonare, equilibrio neurovegetativo, stato di coscienza).
In conseguenza dell'apprendimento di questo nuovo ed insolito atteggiamento si sviluppano spontaneamente modificazioni psichiche e somatiche che sono di senso opposto a quelle provocate nella nostra mente e nel nostro corpo da uno stato di tensione, di ansia, di stress.
Il Training Autogeno si basa sulla correlazione tra stati psichici, in particolare le emozioni, e gli aspetti somatici dell'individuo. L'attribuzione cognitiva (ad esempio un'emozione vissuta come piacevole o spiacevole) viene mediata dalla neocorteccia. L'equilibrio tra aspetti prevalentemente somatici ed aspetti di natura principalmente cognitiva (risultanti dall'interazione con l'ambiente fisico e sociale) determina il tipo di risposta che ognuno avrà rispetto all'ambiente stesso durante lo sviluppo.
Il Training Autogeno trova grande diffusione in campo clinico psicologico e psicosomatico come tecnica volta ad affrontare una vasta serie di disturbi, in particolare disturbi funzionali e somatizzazioni di tipo neurovegetativo (cefalee, tachicardie, problemi circolatori e respiratori, disturbi gastrici e digestivi); fobie e disturbi d'ansia; tic e balbuzie; disturbi del sonno (insonnia, apnee). La tecnica, inoltre, essendo particolarmente concentrata sul corpo, aiuta l’individuo ad aumentare l’ascolto ed il controllo delle proprie funzioni organiche, favorendo, di conseguenza, anche una maggiore introspezione e coscienza di sè.
Inoltre, va ad agire anche sulla componente affettiva (paura e ansia) in grado di intensificare la percezione dolorifica.
Il Training Autogeno, risulta utile per migliorare le performance del soggetto in termini di capacità di memorizzazione e di concentrazione, il rendimento scolastico, sportivo, lavorativo, può servire per migliorare alcuni aspetti legati alle paure e alla timidezza, per i problemi legati al rapporto interpersonale, di coppia, sessuali, per quelli connessi alle problematiche relative all'abuso di sostanze (in particolare nicotina e alcool).
Il T.A. è in grado di aumentare gli effetti positivi nella pratica sportiva. L’apprendimento della tecnica consente infatti di controllare meglio il tono muscolare, recuperare le energie, controllare l’emotività e l’ansia pre-agonistica, padroneggiare e dosare lo sforzo atletico.
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la respirazione lenta e progressiva
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Si tratta di una tecnica di respirazione consapevole che ci permette di riportarci al presente, nel qui ed ora.
Si tratta dunque di prestare consapevolmente la nostra attenzione al fatto che stiamo respirando, cogliendo al tempo stesso tutte le sensazioni che derivano dal nostro respiro.
Molto utile nelle situazioni in cui ci si accorge di provare uno stato d’ansia più o meno acuto: l’ansia, infatti, determina una serie di risposte fisiologiche nell’organismo, tra le quali la tachicardia (aumento del battito cardiaco). Con l’aumento del battito cardiaco si verifica quel fenomeno chiamato iperventilazione, ovvero una modalità di respiro intenso che può portare allo scatenarsi di un attacco di panico. La respirazione lenta permette di ristabilire uno stato di equilibrio nell’organismo, consentendo di gestire in maniera più funzionale l’ansia e favorendone il suo rientro.​
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il rilassamento muscolare progressivo
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E' una tecnica di rilassamento ideata da Edmund Jacobson negli anni Trenta che consiste in una serie di esercizi di contrazione e decontrazione muscolare. Attraverso l’utilizzo di questa tecnica le persone vengono aiutate a divenire maggiormente consapevoli dello stato di tensione in cui sono abituate a vivere e vengono gradualmente aiutate ad ottenere una tensione muscolare finale nettamente inferiore a quella iniziale.